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Immagine del redattoreAntonio Bufalo

INTOLLERANZE ALIMENTARI PSICOSOMATICHE: scopri cosa sono...



E’ capitato anche a te di avere qualche volta la pancia gonfia, soprattutto dopo i pasti?

…A causarla può essere l’ipersensibilità nei confronti di alcuni alimenti, detta anche intolleranza alimentare.

Quando si parla di intolleranza alimentare ci si riferisce a quella sindrome caratterizzata infatti da disturbi gastroenterici che insorgono dopo l’ingestione di determinati alimenti.

L'organismo, in presenza di alcun cibi - in particolare il glutine del grano, il lattosio del latte e il lievito - reagisce scatenando prima infiammazione e poi gonfiore, sovrappeso e ritenzione idrica.

In molti casi questi disturbi nascono dopo che abbiamo assunto quel determinato alimento in quantità eccessive per troppo tempo, ma ci sono anche altre spiegazioni possibili.

Oggi a soffrire di intolleranza alimentare è un adulto su cinque, ma avreste mai pensato che dietro tali intolleranze possano esserci dei motivi di natura psicologica?

Proprio così. Il rifiuto di un cibo da parte dell’organismo, che simboleggia qualcosa di pericoloso a livello affettivo/relazionale, può essere infatti legato a un’emozione non riconosciuta e riconducibile all’alimento stesso, con la conseguenza che, alla rimozione del blocco emotivo, spesso, magicamente, il sintomo scompare!

In quest’ottica, le intolleranze alimentari nascono dalla nostra incapacità di ascoltarci, di ascoltare i nostri desideri più profondi e di dare fiducia alla saggezza antica del nostro corpo.

Vediamo qualche esempio pratico.

L’intolleranza alla mela sarebbe legata al senso di colpa,

l’intolleranza al latte ad una figura materna ansiosa (per paura del distacco, o più semplicemente per proteggere la prole) o assente (perché presa dai suoi problemi lavorativi, esistenziali, dai suoi disagi relazionali).

L’intolleranza al glutine, invece, potrebbe essere correlata con la difficoltà di instaurare relazioni stabili e la paura di rimanere “invischiati”, soprattutto nel contesto familiare, oppure può essere in relazione un ad difficile rapporto con la funzione paterna e in generale con l’autorità.

Se non puoi assumere lieviti, probabilmente tendi a mangiare di continuo, senza riuscire a darti un limite e una cosa simile accade nel mondo psichico.

L’intolleranza al prezzemolo potrebbe essere legata alla difficoltà di porre dei confini tra i propri bisogni e quelli degli altri.

L’intolleranza alla carne sarebbe correlata ad uno stile di vita frenetico e caotico.

L’intolleranza al cioccolato, infine, può avere una duplice natura: se il cioccolato è fondente, infatti, può essere legata ad una vita sessuale vissuta come senso del dovere e non del piacere; se il cioccolato è al latte, invece, è può essere legata alla manifestazione di un bisogno di coccole e di dolcezza.

Insomma, alle numerosi tesi legate alle intolleranze alimentari ne scopriamo oggi una nuova e davvero interessante, oltre che curiosa.

Pensate di rispecchiarvi in una di quelle esposte?

Vi piacerebbe saperne di più e riuscire a districarvi meglio nel complesso mondo delle ipersensibilità alimentari?

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