PERCHE’ CONTINUANO AD ACCADERCI COSE SPIACEVOLI?...
Generalmente questo avviene per un fenomeno chiamato "restimolazione": quando il contenuto di un fatto traumatico per il corpo accaduto nel passato viene ripreso dalla mente subconscia e letteralmente "proiettato" sulla mente e sul corpo questo causa tutta una serie di problemi o stimola l’insorgenza di malattie.
La memoria è un magazzino a molti strati ed i più bassi, quelli dove sono stati registrati gli episodi altamente traumatici, sono accessibili solo quando il livello di coscienza individuale è basso a causa di stanchezza, malattia, ipnosi o rilassamento profondo. Pertanto la restimolazione può avvenire solo in tali condizioni!
Supponiamo che una persona viva un episodio in cui la sua vita fisica venga messa in pericolo, se il pericolo viene superato resta pur sempre la registrazione di tutto ciò che è accaduto. Sopra questa registrazione la mente subconscia ha "applicato un cartello" su cui sta scritto: "Agendo in questo modo siamo riusciti a sopravvivere".
Quando il soggetto, in condizione di coscienza assai bassa, si viene a trovare in una condizione fisica e ambientale che assomiglia a quella vissuta in precedenza, il subconscio ravvisa il pericolo ed estrae dalla memoria tutto ciò che riguarda l'episodio passato (emozioni, dolore, ecc.) in quanto ritiene che se agendo in quel modo si è riusciti a sopravvivere allora, con le stessa azioni si riuscirà a superare anche il momento attuale.
In un animale questo meccanismo si rivela molto utile, perchè provoca gli stessi dolori (seppur ridotti in intensità), che sono stati recepiti quando è avvenuto l'episodio originale, e questo lo spinge a fuggire da quel luogo o persona, e perciò a sopravvivere.
Nell'uomo, purtroppo, la restimolazione di un episodio mette la mente subconscia in condizione di "sentire" anche le parole in esso contenute, e tali parole hanno l'effetto di un comando che deve essere eseguito per poter sopravvivere. Questo fatto non solo può generare quasi tutti i comportamenti in cui la risposta alle circostanze è chiaramente inadeguata, ma può anche imporre al soggetto il contenuto psicofisico dell'episodio, facendo emergere possibili:
• dolori fisici o malesseri (mal di testa, mal di schiena, ecc.),
• emozione (paura, angoscia, agitazione, terrore, ansia, ecc.),
• messaggi invalidanti (sei stupido, non parlare, non sei capace di far nulla, non guarirò mai, non fidarti, stai attento, ecc.).
Talvolta può accadere che un episodio sia costantemente restimolato perché la persona è stanca o malata e l'ambiente circostante (persone, oggetti, ecc.), continua a richiamare elementi similari a quelli contenuti nell'episodio stesso. Va notato che più sono gli elementi similari e maggiore è la forza con cui il contenuto dell'episodio verrà imposto sul soggetto.
Apparentemente sembra non esserci via d’uscita ma, vi assicuro, essa esiste ed è molto più semplice di quanto si pensi!
Da quanto abbiamo visto possiamo dire che gli episodi che abbiamo vissuto, specialmente nei primissimi anni di vita, ci condizionano alquanto. Fondamentalmente gli effetti dei condizionamenti si possono riassumere in questo modo:
1. Impongono un comportamento che al soggetto "sembra" una soluzione sicura perché, da bimbo, agendo in quel modo è riuscito a superare una situazione difficile. In genere tali azioni possono essere: gridare, ammalarsi, andare in crisi, svenire, accusare paura o dolore fisico, piagnucolare, ecc.
2. Possono causare una malattia di tipo psicosomatico perché da piccoli quella malattia (o una con effetti similari) ha portato qualche vantaggio o ha richiamato uno o più "salvatori".
3. Fanno in modo che chi non vuole prendersi la sua parte di responsabilità affermi che "potrà vivere bene" solo se i suoi conviventi (o capufficio, o altri) cambiano modo di agire.
4. Producono un comportamento anomalo di tipo automatico e portano a credere di agire così a causa del proprio carattere.
5. Creano un atteggiamento per cui una persona pensa comunque di aver ragione e che gli altri hanno torto. Un'impostazione di vita che tende a favorire la propria sopravvivenza anche a scapito di quella degli altri.
Questi condizionamenti non aiutano certo a migliorare perché, per crescere, non bisogna dominare gli altri ma aiutarli a vivere in un modo migliore. Per far questo non bisogna dire a qualcuno che agisce in modo sbagliato, ma spiegargli che il suo comportamento è automatico a causa dei condizionamenti che ha subito nel tempo. Ciò può essere sufficiente perché finalmente diventi consapevole di sé!
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Buona giornata, amici miei!
Antonio Bufalo
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