FAME NERVOSA: COME SCONFIGGERLA!
I tre passi per sconfiggere gli attacchi di fame nervosa
Esiste una stretta correlazione tra cibo e umore. Spesso il cibo è solo un rifugio, un mezzo per trovare supporto e conforto nelle situazioni di stress, ansia, rabbia, malinconia, noia, stanchezza o fragilità emotiva.
Purtroppo i cosiddetti "cibi consolatori" sono spesso anche quelli meno sani e notoriamente più calorici, in genere ricchi di zuccheri e/o grassi (patatine, dolcetti, cioccolatini, ecc) e pertanto potenzialmente in grado di compromettere una dieta e, nei casi più gravi, di condurre a condizioni di sovrappeso od obesità.
Qualunque sia l'emozione negativa che scatena un attacco di fame nervosa o compulsiva, il risultato finale è sempre lo stesso. Una volta svanito l'effetto confortante del cibo, l'emozione negativa ritorna, spesso aggravata dal senso di colpa di non aver saputo controllare l'attacco e di aver ceduto all'impulso irrefrenabile di mangiare. Si instaura così, inevitabilmente, un circolo vizioso tra emozioni, cibo, senso di colpa e di nuovo cibo, con ripercussioni negative non solo sulla salute fisica, ma anche su quella mentale ed emotiva.
Fortunatamente gli attacchi di fame nervosa possono essere controllati, spesso anche sconfitti definitivamente. Ma come? Il percorso non è facile. E' necessario quindi munirsi di grande forza di volontà e, ogni volta che si cede alla tentazione, ricominciare da capo, senza incolparsi o sentirsi falliti.
Nei primi periodi può essere inoltre utile ricorrere a specifici prodotti naturali in grado di ridare tono all'umore, favorire l'autocontrollo e ridurre l'impulso alla ricerca del cibo.
Ma vediamo ora quali sono i tre passi fondamentali da intraprendere per sconfiggere definitivamente la fame nervosa.
1) In primo luogo è indispensabile trovare rimedi alternativi al cibo per controllare le emozioni. Ad esempio, se l'attacco di fame è scatenato dallo stress o dall'ansia, possono essere di beneficio alcune attività anti-stress, come lo yoga, la meditazione, le tecniche di rilassamento corporeo o anche, più semplicemente, un po' di attività sportiva.
Analogamente, se l'attacco è causato dalla noia, può essere utile cercare un po' di distrazione facendo una passeggiata, ascoltando della musica, leggendo un libro, guardando un film o facendo una telefonata ad un amico.
Infine, in caso di stanchezza cronica, è sicuramente più utile (e salutare) concedersi un po' di riposo, piuttosto che cercare di darsi una sferzata di energia con un supercalorico snack.
2) In secondo luogo, è importante diventare consapevoli di ciò che si mangia, di quanto si mangia, di quando, come e perchè si mangia.
A tal fine, tenere un "diario del cibo" rappresenta un'ottima soluzione che, a lungo andare, si potrà anche rivelare uno strumento utile per cambiare le proprie abitudini alimentari, nonchè per riconoscere e fronteggiare più facilmente i problemi emotivi.
3) Il terzo ed ultimo passo consiste nel rompere l'insano circolo vizioso tra cibo e senso di colpa. Non è un passo facile, ma non è neanche impossibile. Per raggiungere questo scopo, è indispensabile imparare a riconoscere esattamente la differenza tra "fame vera" e "fame nervosa o compulsiva".
Ad esempio, se la sensazione di fame si manifesta poche ore dopo un pasto, allora è molto probabile che non si tratti di fame vera, ma piuttosto di un attacco di fame compulsiva. In questo caso è sufficiente resistere pochi minuti e lasciare che la sensazione svanisca da sé (all’occasione aiutarsi con alcuni validi rimedi naturali).
Certo si tratta di un'attesa che, seppur di brevissima durata, può mettere a dura prova la propria forza di volontà. Con il tempo, tuttavia, gli attacchi di fame diventeranno sempre meno intensi, di durata sempre più breve e di sempre più facile controllo.
Un aspetto comunque non va sottovalutato: privarsi completamente del cibo preferito a volte può essere controproducente, in quanto è noto che la proibizione altro non fa che aumentare il desiderio. Quindi, ogni tanto, concedetevi una piccola porzione del vostro cibo consolatore preferito, senza abusarne però. Ma anche senza sentirvi in colpa: l'eccessiva severità nei confronti di se stessi non è certo l'arma migliore per vincere le proprie debolezze emotive.
Chiara De Carli – www.viveremeglio.it
Per un consulto naturopatico gratuito che ti aiuti ad individuare il rimedio per te più congeniale.... scrivici! ... associazione.armonya@libero.it