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ALLA SCOPERTA DI SE STESSI…

ALLA SCOPERTA DI SE STESSI…

Nella tradizione sciamanica degli antichi Hawaiani viene insegnato che l’essere umano è composto da vari elementi. Egli possiede un corpo fisico, un campo di energia vitale e una mente. Generalmente si tende ad identificare la mente con il cervello, ma nessuno fino ad oggi ha potuto dimostrare come da un organo fisico possano scaturire il pensiero creativo, il senso di identità (che permane invariato negli anni) e i sentimenti. Qualcuno ha osservato che si potrebbe girare in un cervello per un anno, senza incontrare uno stato d’animo. La mente è una realtà immateriale, è quella parte dell’uomo che chiamiamo Coscienza, ed essa si serve dello strumento fisico del cervello per agire e si struttura in più livelli. Potremmo paragonare il cervello ad un computer e la mente all’operatore che lo utilizza.

La mente, a sua volta, è un insieme di parti che interagiscono come una squadra, svolgendo funzioni diversificate.

Le tre parti della mente sono caratterizzate da livelli di coscienza specifici legati alla loro “profondità”, sono infatti chiamate:

  • Superconscio

  • Mente cosciente

  • Subconscio

Esse spesso vengono identificate con il concetto di personalità.

La Personalità è l’organizzazione dinamica e distintiva che caratterizza il comportamento di una persona nelle diverse situazione della propria vita, cioè “l'insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali (inclinazioni, interessi, passioni) che definiscono il nucleo delle differenze individuali, nella molteplicità dei contesti in cui la condotta umana si sviluppa” (Wikipedia).

Essa è formata da fattori ereditari (genetica, karma) ed ambientali (educazione, contesto, ecc.). Ogni personalità è strettamente legata a ciò che deve imparare nel suo ciclo vitale e quindi è costituita in funzione di ciò che l’essere umano in senso ampio è venuto ad apprendere. Le lezioni non apprese saranno il retaggio, l’ereditarietà per la personalità di domani.


Il Carattere è invece la cristallizzazione di tutti i comportamenti difensivi messi in atto dalla personalità per interagire con l’ambiente. Si costituisce sulle esperienze ma soprattutto sulle emozioni negative che queste hanno scatenato in lei. Si esprime sempre in maniera polare, maschile e/o femminile, come fragilità emozionale dell’istinto (madre) e rigidità della ragione (padre). Dalla loro fusione si giunge a ritrovare l’unità di sé, la propria vera essenza, la coscienza.


Il livello di partenza è quello della Mente cosciente, poiché è quello su cui siamo sintonizzati, per la maggioranza del tempo, nelle ore di veglia. La mente cosciente è direttamente collegata alla realtà fisica dell’esistenza, occupandosi di comunicare con gli altri, valutare avvenimenti, ragionare, prendere decisioni, desiderare conseguimenti ed obiettivi, dare un senso alla vita.


Il Subconscio e il Superconscio, a loro volta, costituiscono l’Inconscio: "qualunque contenuto della mente esistente o operante al di fuori della coscienza" (A Dictionary of Psychology Andrew M. Colman. Oxford University Press, 2006), “di cui il soggetto non è consapevole” (la voce "inconscio" su Treccani.it).


Il Subconscio lavora ad un livello più interno. Dirige tutte le funzioni del corpo fisico, dette involontarie, come: il mantenimento della sua integrità, la crescita, lo sviluppo, la riproduzione, ecc. Genera le emozioni e le sensazioni; esegue il processo dell’apprendimento e registra ogni dato ed esperienza archiviandoli nella memoria. Questo è un livello mentale al quale non si ha accesso diretto, se non durante i sogni, o attraverso tecniche di introspezione, rilassamento e analisi.


Infine c’è il Superconscio che rappresenta la coscienza spirituale dell’uomo, quella parte dell’essere che sembra osservare il corpo dall’alto, guidandone i passi verso una precisa meta. Il Superconscio è fonte d’ispirazione per la mente cosciente, fornendo ad essa conoscenza e idee per risolvere qualsiasi problema. Talvolta invia messaggi attraverso i sogni, oppure attraverso i cosiddetti “segni del destino”, le sincronicità, o facendo apparire soluzioni improvvise e inaspettate. È possibile entrare in contatto con il Superconscio attraverso la meditazione, la preghiera, la contemplazione e l’autosservazione.


IL SUPERCONSCIO

Il Superconscio è la parte spirituale, divina dell’essere umano, inserita nella materia; non nel senso di Dio come essere ultimo, eterno e infinito, ma piuttosto una sorta di essenza superiore individualizzata, un angelo o un custode, l’intelligenza che guida l’energia verso una meta.

Il Sé Superiore è l’Anima, la sorgente dell’essere umano, l’artista che crea il modello sul quale prende forma il corpo, ed è anche la sorgente dell’energia che dà vita all’uomo e a tutti gli altri elementi della realtà che gli consentono di esperire un’esistenza fisica.

Il Sé Superiore inserisce nel modello del suo “personaggio” (della personalità che dirige e gestisce) un obiettivo da raggiungere, lasciando alla creatività della mente cosciente il compito di interpretare tale obiettivo e di perseguirlo con un margine di autonomia, che ha grande riflesso sulla qualità delle esperienze che verranno fatte. Poniamo che la meta sia andare da un punto ad un altro di una stanza. Si può girare in cerchio, avanzare a zig-zag, fermarsi a metà strada, oppure avanzare in linea retta. Questo è rimandato al libero arbitrio della mente cosciente. L’unica cosa certa è che si arriverà dall’altra parte, il come e con quanta soddisfazione dipende dalle scelte personali.

Il Superconscio segue le sorti del suo “personaggio”, intervenendo indirettamente grazie all’impiego delle Leggi Universali di cui è attento interprete (Legge dell’Attrazione, Legge dello Specchio, ecc.): in alcuni casi impiega circostanze difficili da comprendere ed accettare per la personalità, ma che si rivelano sempre, alla lunga, sorprendenti soluzioni dei precedenti problemi esistenziali, dando uno scossone e riportando la propria storia nella giusta direzione evolutiva (imprevisti, incidenti, ma anche incontri fortuiti o guarigioni miracolose).

Il Sé Superiore è comunque fonte d’ispirazione per la mente cosciente, che può trovare in esso tutta la conoscenza e le informazioni di cui necessita per esperire la vita con armonia e realizzare i propri progetti in modo soddisfacente.

Questo tipo di contatto non è sempre attivo e va ricercato nei momenti di necessità, modificando il proprio stato di consapevolezza e trascendendo la coscienza ordinaria.

IL SUBCONSCIO

Il Subconscio dirige le funzioni del corpo fisico e si occupa della conservazione della memoria. Riceve il modello del corpo creato dal Superconscio e provvede a svilupparlo e mantenerlo nel tempo, curando la sua “manutenzione”. Dispensa energia ai vari organi del corpo ed effettua gli interventi di guarigione sulla base dello schema originale. È un po’ come il meccanico, che consulta il libretto della casa costruttrice, per eseguire la riparazione del motore di un’automobile. Il Subconscio rende possibili tutte le funzioni del corpo, dette involontarie, e si occupa di mettere in movimento i muscoli e gli arti.

Tutte queste attività per noi non sono coscienti e raramente ce ne interessiamo. I compiti che esegue il corpo, come: digerire, far battere il cuore, assimilare il cibo, sostituire le cellule obsolete e così via, ci sono completamente estranei, non sappiamo come vengano svolti e di alcuni ignoriamo persino l’esistenza. Non è necessario essere medici o biologi per urinare o effettuare il metabolismo. Il corpo sembra conoscere tutto questo autonomamente, ma è il Subconscio l’intelligenza che lo dirige.

Le attività più importanti di cui si occupa il Subconscio sono: conservare tutte le esperienze nella memoria (che è localizzata sia nei tessuti e nei muscoli del corpo, sia in una banca dati psico-energetica), eseguire le istruzioni impartitegli dalla mente cosciente e manifestare il potenziale inscritto nel Progetto di Vita di cui è latore il Superconscio.

Il Subconscio svolge la funzione di segretario e collaboratore della mente cosciente, presentando continuamente alla sua attenzione stati d’animo ed emozioni, per ricevere istruzioni sul comportamento da tenere di fronte alle situazioni della vita. Facciamo l’esempio in cui vediamo una bestia feroce che si avvicina a noi e immediatamente sorge l’emozione della paura. Questo è il modo in cui il Subconscio chiede istruzioni sul da farsi. La mente cosciente non è emozionale, valuta il fatto, considera che potrebbe esserci un pericolo e ordina di scappare. Così il Subconscio mette in moto i muscoli delle gambe e il risultato è il nostro movimento verso un’altra zona. Tenete presente che questo scambio di informazioni non viene avvertito come il dialogo di due parti separate, perché la nostra mente lavora sempre come un insieme unitario.


Attraverso il meccanismo della memoria per il Subconscio è possibile apprendere modelli di comportamento, che poi esegue in modo autonomo e che tende a conservare nel tempo (dando luogo alle abitudini), fino a quando la mente cosciente non dispone un cambiamento. Il primo input all’apprendimento viene dalla mente cosciente, che manifesta la volontà di acquisire una nuova abilità; questo coinvolge il Subconscio, che si esercita per un certo tempo a svolgere la nuova mansione fino ad acquisirne il modello, poi lo inserisce stabilmente nella memoria.

A volte il corpo-mente sembra agire di sua propria volontà, ma questo non è possibile, perché i suoi interventi sono sempre e soltanto determinati dai dati presenti nella memoria. Il materiale con cui lavora il Subconscio è tutto quello che è stato registrato dall’ambiente circostante e dalle convinzioni e i pensieri che la mente cosciente ha accettato per buoni nel passato. Il vero problema è che la mente cosciente spesso non ricorda ciò che è stato inserito nella banca dati, perché la memoria è simile ad una soffitta buia piena di ogni genere di masserizie. Senza far luce sugli “scaffali”, attraverso l’attenzione e la consapevolezza, non si sa bene di cosa si può disporre, e spesso qualche idea che ci sembra passata di moda è ancora là che ingombra, facendo inaspettatamente sentire la sua presenza.

Il Subconscio, con precisione e puntualità, conserva tutto ciò che forma oggetto di esperienza e ogni cosa viene riutilizzata al momento opportuno, fino a quando la mente cosciente non decide di permettere la trasformazione, l’evoluzione dei vecchi schemi comportamentali.

Il Subconscio persegue il piacere e fugge dalla sofferenza; di fronte a due situazioni negative sceglie il male minore.


LA MENTE COSCIENTE

Tra lo Superconscio e il Subconscio si colloca la Mente cosciente e a volte non è una posizione comoda da mantenere, se si desidera assumere la responsabilità della propria vita.

La mente cosciente è ciò che sembra rispondere al nostro senso di identità, ma questo non è completamente vero, perché anche il Subconscio sa bene chi siamo.

Possiamo comunque identificare la mente cosciente con tutte le chiacchiere mentali, i ragionamenti e le valutazioni che continuamente risuonano nella nostra testa.

Alla Mente cosciente è demandato il compito di prendere le decisioni e di istruire il corpo sui comportamenti e le emozioni che desidera provare. Ad esempio una persona vi critica e vi offende: sta a voi decidere se lasciar correre o ricambiare la provocazione, consentendo che il Subconscio manifesti una reazione aggressiva.


La Mente cosciente ha a disposizione il corpo, per sperimentare la risposta dell’ambiente alle proprie iniziative, e lo Spirito, per trarsi d’impaccio ogni volta che finisce in un vicolo cieco. Essa partecipa al grande gioco dell’Universo sopportando alcune limitazioni oggettive, imposte dall’Universo stesso, come ad esempio la parziale capacità dei cinque sensi (alcune bande di colori non possono essere viste; alcuni toni nei suoni non possono essere uditi), o le leggi fisiche che producono la gravità, l’elettromagnetismo e la quantistica.

Dunque non tutto gli è possibile, ma nondimeno la Mente cosciente è il capitano della nave e deve ispirare collaborazione ai suoi rematori (al Subconscio) se vuole arrivare in porto tranquillamente.

Una parte della storia personale è necessariamente predeterminata dal Superconscio, che deve armonizzare i percorsi paralleli di tutti gli esseri viventi, poiché il progetto cosmico è collettivo. Ma una porzione dell’avventura viene direttamente gestita dalla Mente cosciente attraverso il libero arbitrio.

Il libero arbitrio non va confuso con la libertà di fare qualsiasi cosa ci venga in mente, o disporre degli altri, o cambiare il corso degli eventi; ma è scegliere come vogliamo rispondere, o non rispondere, alle esperienze che ci vengono prospettate, e decidere cosa vogliamo mettere in atto, nel presente, per provocare un cambiamento futuro.

Ribadiamo che il libero arbitrio non implica la possibilità di cambiare gli eventi, ma di permetterci di scegliere come meglio viverli: ad esempio nel disappunto e nella lamentela, lasciandoci irretire da continue emozioni negative, o nel riconoscimento e nell’accettazione di quanto il Superconscio ci fa vivere, per delle finalità comunque evolutive che, almeno all’inizio, abbiamo difficoltà a comprendere!


Lo strumento più importante che abbiamo a disposizione per vivere la vita con successo è la Creatività. Attraverso la creatività, la mente cosciente è in grado di immaginare ciò che ancora non esiste, poiché in un Universo illimitato tutto è possibile e c’è sempre più di un modo per fare le cose. Questo ci dà la possibilità di cambiare le circostanze della vita, immaginando soluzioni diverse da quelle con cui ci troviamo ad interagire.

Mantenere dunque l’attenzione cosciente sulla realizzazione di un determinato avvenimento, per un congruo lasso di tempo, induce il Subconscio a registrarlo nella memoria come se fosse un modello già esistente. A questo punto l’Anima (il Superconscio) stessa, che è la fonte dell’energia, interviene per energizzare il nostro modello e manifestarlo nel mondo delle forme.

È così che ciò che immaginiamo può divenire concreto e per questo affermiamo che la Mente cosciente è una co-creatrice della realtà, affiancando con i suoi modelli quelli già realizzati dall’Anima, la “nostra” componente spirituale più vicina al divino. Tutto questo è una nostra facoltà e possiamo usufruirne a pieno titolo senza timore di peccare di superbia. L’energia è gratuita, l’unica cosa che può risultare impropria è l’utilizzo che ne vogliamo fare.

Quando ci rivolgiamo all’Anima per ottenerne la guida, esso stesso, attraverso la sua ispirazione, aumenta la nostra capacità creativa.


I “4” LIVELLI DELLA REALTA’

Fin’ora abbiamo considerato la mente e le funzioni specifiche che assolve, rispetto agli elementi della realtà. Vediamo adesso come utilizzare la consapevolezza per interagire con l’ambiente nel quale siamo inseriti.

Viviamo in un Universo illimitato e multidimensionale, nel quale coesistono le forme fisiche, le interazioni energetiche e le vibrazioni dello Spirito. Questo Universo è un unico insieme, che può essere osservato da molteplici punti di vista e per ogni angolo della visuale emergono caratteristiche differenti, che consentono di usufruirne in modo diverso.

Secondo i Kahuna Hawaiani la Realtà è osservabile da 4 diversi livelli di consapevolezza.

  • Il 1°Livello di consapevolezza è il livello OGGETTIVO.

Questa è l’ottica legata all’esperienza fisica del corpo, in cui tutte le cose sono accettate per vere e sono separate tra loro. Esiste la Natura e i suoi elementi sono noti a tutti. Ci sono gli altri esseri umani, gli animali, le piante. Attraverso le mani possiamo afferrare oggetti e utilizzando gli elementi esistenti in natura, fabbricarne di nuovi. Questo è il livello della quotidianità, dove ogni cosa può essere impiegata o trasformata in accordo alle leggi fisiche. Ogni cosa ha un inizio e una fine, esattamente come il corpo ha una nascita e una morte.

  • Il 2°Livello di consapevolezza è il livello SOGGETTIVO.

Questa è l’ottica legata all’esperienza mentale. Abbiamo detto che la mente è immateriale e che è in grado di manipolare l’energia vitale indirizzandola verso un obiettivo.

La consapevolezza psichica si muove nel mondo dell’energia, aprendoci alla comprensione che gli oggetti, le persone, le piante e gli animali sono formati dallo stesso tipo di sostanza, cioè l’energia stessa. Questa non è una notizia necessariamente eccezionale, perché i chimici sanno benissimo che tutto è composto da atomi, ma dato che i nostri occhi non vedono atomi aggregati, bensì: un libro, una sedia, un tavolo, ecc. per percepire la struttura energetica della realtà è indispensabile trasferire la coscienza nel regno mentale. Ogni cosa ha attorno a sé un campo di energia, che confina col campo di ogni altra cosa. Attraverso l’energia, ogni punto dell’Universo è collegato a tutti gli altri punti, e questo consente alla mente di esperire fenomeni quali la telepatia e la chiaroveggenza.

Nella dimensione energetica le cose non hanno né inizio né fine, poiché l’energia è il fondamento stesso dell’esistenza, ma tutto è in continua transizione da una forma all’altra.

  • Il 3°Livello di consapevolezza è il livello SIMBOLICO.

Tutto nell’Universo esiste per gruppi di opposti: nero-bianco; maschio-femmina; alto-basso; bello-brutto; e ogni cosa acquista significato solo in relazione alle altre.

Non esistono valori assoluti, perciò possiamo considerare “scuro” un pomeriggio nuvoloso, ma solo rispetto ad un mattino soleggiato; lo stesso pomeriggio nuvoloso è, a sua volta, molto più “chiaro” di una notte di luna piena.

La rappresentazione cosmica scaturisce da simboli, attraverso i quali è possibile ottenere un’interpretazione dei significati. Comprendere l’aspetto simbolico dell’esistenza ci consente di assegnare un valore alle nostre esperienze; possiamo ad esempio chiederci perché ci è capitato di incontrare la tale persona, in quel dato momento, e perché il dialogo si è svolto in quel certo modo… Ogni situazione, ogni avvenimento sono lì per trasmetterci un messaggio; come nei sogni, ogni forma che ci circonda rappresenta i nostri pensieri, rispecchia parti sconosciute di noi, e ci fornisce indicazioni sui nostri atteggiamenti.

Attraverso l’ambiente conosciamo noi stessi e il senso della nostra avventura.

  • Il 4°Livello di consapevolezza è il livello dell’IDENTIFICAZIONE.

Questa è la dimensione trascendente della coscienza, nella quale si percepisce l’unità del Tutto, al di là delle molteplici forme. Ogni cosa è sé stessa e contemporaneamente è me. L’IO si espande nella coscienza cosmica e attraverso l’unione spirituale è possibile sperimentare le sensazioni di ogni altra forma di vita. Questo livello si raggiunge coscientemente attraverso la meditazione, ma chiunque ne fa casuale esperienza quando gli capita di percepire le emozioni o le sofferenze degli altri, oggetti compresi.

Buona Vita, amici miei!

Antonio Bufalo

http://salutesolidale.wix.com/armonya

Fonte: Paola Dianetti – “L’Albero Maestro” - Associazione Culturale senza scopo di lucro – Un libro per il Web”: “Lezioni di Sciamanesimo secondo la tradizione Hawaiana”

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